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ELEZIONI RSU: CANDIDATI NELLA TUA SCUOLA PER LA GILDA DEGLI INSEGNANTI, DIFENDIAMO LA LIBERTA’ DELL’INSEGNAMENTO E COMBATTIAMO LA BUROCRAZIA

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Nuovo anno scolastico, la Gilda Insegnanti: “La scuola non è un’azienda e l’insegnante non è un impiegato. Massimo impegno per la rivalutazione sociale del docente”.

Comincia un nuovo anno scolastico tra luci e ombre. E nonostante alcuni provvedimenti del Ministro, sono ancora tanti i problemi da risolvere. 

Dalla cronica mancanza di docenti, alla difficoltà di reperire supplenti e insegnanti di sostegno, fino alle scuole che cadono a pezzi. 

 

Roma, 11 settembre 2023 – Comincia un nuovo anno scolastico tra luci e ombre. E nonostante alcuni provvedimenti del Ministro, sono ancora tanti i problemi da risolvere. 

 Dalla cronica mancanza di docenti, alla difficoltà di reperire supplenti e insegnanti di sostegno, fino alle scuole che cadono a pezzi. 

 Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, fa il punto sulla situazione della scuola a poche ore dall’inizio del nuovo anno: “La prima cosa che ci interessa è che gli insegnanti siano in classe sin dal primo giorno. Salvo qualche piccolo miglioramento la situazione oggi è sostanzialmente come quella degli anni scorsi. La macchina del reclutamento continua ad essere in affanno. Soprattutto in alcune zone d’Italia non si riescono a coprire i posti, mi riferisco in particolare al nord. Il caro vita e il caro casa, invece, incidono in tutte le grandi città senza distinzione geografica. Il tema del reclutamento degli insegnanti è centrale: se non si riescono a coprire i posti, diventa necessario un ricorso molto alto al precariato. E questo tema interessa anche il personale DSGA”.

“Non si conosce ancora il numero esatto delle immissioni in ruolo – afferma Di Meglio – ci auguriamo che la situazione sia migliorata rispetto agli anni scorsi, dove avevamo superato di gran lunga i 200.000 precari. Più insegnanti stabili avremo e meglio sarà per i nostri alunni”.  

“Per quanto riguarda il tutor non possiamo parlare di grande novità – continua Di Meglio – sono funzioni – quelle assegnate a questa figura – che sono state svolte anche negli anni passati – non sappiamo quante saranno le adesioni, l’incentivo economico non è elevato. I 5000 euro lordi equivalgono a un netto di 2000 euro annuo per un numero di ore indefinito. Gli insegnanti hanno la responsabilità di insegnare agli alunni, non si migliora la scuola affidandogli sempre nuove incombenze, improprie e relative a tutte le problematiche della società”. 

 Problematiche che spesso sfociano in atti di violenza e bullismo: “La cosa più importante è che gli insegnanti non vengano lasciati soli – ha spiegato Di Meglio – Il Ministro ha accolto la nostra proposta di affidare la difesa dei docenti coinvolti in vicende di aggressioni subite a scuola all’Avvocatura dello Stato. Ed è stata anche accolta la nostra proposta di assicurare gli insegnanti all’INAIL, mentre fin qui venivano assicurati solo gli insegnanti dei laboratori. Dopo 20/30 anni si mette fine a questa diseguaglianza ingiustificata”.
 Altra nota dolente la situazione in cui versano gli edifici scolasti. “I fondi che stanno arrivando nella scuola sono orientati – come quelli messi a disposizione dal PNRR – all’edilizia scolastica e alla scuola dell’infanzia. Prevediamo che ci saranno molti fondi da restituire perché impossibilitati a spenderli. Quando si parla di autonomia differenziata, purtroppo dobbiamo fare i conti con il mal funzionamento del decentramento dello Stato. Lo Stato fa stanziamenti ricorrenti per l’edilizia scolastica, parliamo di miliardi, ora con il PNRR ci sono somme ingenti; tuttavia, in una parte notevole del paese non cambia niente, gli edifici scolastici continuano a essere fatiscenti. Molte strutture dipendono dai comuni e dalle provincie che ricorrono ad affitti privati. Sarebbe interessante avere un censimento da parte del ministero dell’Istruzione per verificare quanti edifici risultano di proprietà di privati e in locazione da parte degli Enti locali. Occorre spezzare questa catena, se si vuole intervenire per risolvere il problema e attuare provvedimenti straordinari”.
 Di Meglio conclude: “Il nostro impegno come Gilda continuerà per la rivalutazione sociale del docente sia dal punto di vista economico che dal punto di vista morale. Riteniamo che sia una figura centrale che vada valorizzata, bisogna intervenire sul concetto che si è sviluppato negli ultimi decenni di scuola come azienda. Va contrastato sul piano culturale perché la scuola non è un’azienda, ma una istituzione importante della Repubblica italiana”. 
 

Ufficio stampa Gilda Insegnanti

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