Lettera alle scuole su DAD.pdf
In un momento così difficile per il nostro Paese dove tutte le relazioni sono state interrotte e si è creato un grande vuoto a causa della paura e dell’emergenza, la scuola statale prova a resistere, cerca di non rinunciare al bisogno di relazioni e tenta di mantenere in vita, con grande senso di responsabilità e impegno da parte dei docenti, un benché minimo contatto con i propri studenti facendo ricorso alle tecnologie di comunicazione on line per porre in essere la didattica a distanza.
Spiace costatare come in situazioni emergenziali, molto spesso, si accentua la mania di protagonismo di alcuni dirigenti scolastici e, ahimè, di alcuni colleghi i quali non perdono l’occasione di porre in essere logiche securitarie e di controllo con l’introduzione di regole ben al di fuori del contesto normativo.
Pertanto è necessario ricordare che:
- L’obbligo di firma su registro elettronico non esiste (art 7 testo unico Dlgs 297/94), anzi esso costituirebbe un falso in atto pubblico, visto il regime di sospensione delle attività didattiche, né è possibile riportare le assenze degli studenti.
- Con la sospensione della didattica al personale docente non è fatto obbligo di prestare alcun tipo di attività lavorativa, salvo quelle già calendarizzate che sono però irrealizzabili poiché non è possibile andare a scuola. Non si può pensare quindi, come stanno facendo alcuni DS, di calendarizzare le lezioni e di rispettare l’orario di servizio. Svolgere attività di didattica a distanza è, in questo momento, necessario ma non rappresenta un obbligo giuridico.
- Le modalità di svolgimento della DAD non possono essere imposte. La libertà d’insegnamento quale libertà individuale non è stata sospesa, né tantomeno soppressa e costituisce un valore costituzionale. Il dirigente scolastico ha l’obbligo di attivare la didattica a distanza ma questa è rimessa, nell’attuazione, alla discrezionalità dei singoli docenti.
- Il Dirigente Scolastico può monitorare le modalità di didattica attuate dagli insegnanti ma non può imporre una rendicontazione delle attività svolte, né pretendere i codici di accesso alle piattaforme utilizzate per l’espletamento della didattica a distanza per verificarne l’operato.
- Per consentire, eventualmente, la tracciabilità delle attività svolte, queste potranno essere annotate nella bacheca di Argo. Non c’è alcun obbligo, solo la disponibilità da parte dei docenti.
- In nessun modo è possibile rendere pubblico l’elenco con nome e cognome dei docenti e il numero di accessi fatti alla bacheca di Argo per attività di didattica a distanza.
Ricordiamo che non è possibile obbligare i docenti ad espletare funzioni non contemplate nel contratto e che nessuna nota ministeriale e nemmeno i Decreti del Governo possono modificare il CCNL.
La presente vuole essere anche un invito ai Dirigenti Scolastici ad evitare di tempestare i docenti di messaggi utilizzando, direttamente o indirettamente tramite i propri collaboratori, i gruppi “WhatsApp”, a sobbarcarli di richieste burocratiche, ad astenersi da quegli atteggiamenti di controllo del loro operato spacciandoli per monitoraggio; gli si chiede di essere più elastici e di avere quella flessibilità e quel rispetto per il lavoro dei docenti, frutto della loro abnegazione, buon senso e spirito di sacrificio. In questo momento il loro è un operato non richiesto dal CCNL ma svolto solo su base VOLONTARIA. Un operato che richiede tempo, non solo per la preparazione di materiale, video lezioni, esercitazioni da proporre ai ragazzi, ma anche per prendere dimestichezza con strumenti mai utilizzati prima. Inoltre, tutto il tempo che gli stessi docenti devono dedicare alla lettura dei tanti messaggi che arrivano sui vari gruppi scolastici, alla compilazione di prospetti burocratici richiesti dal Dirigente Scolastico, a interpretare documenti di controllo mascherati da monitoraggio, è tempo sottratto alla didattica a distanza e, quindi, agli studenti.
Ai Dirigenti Scolastici si chiede di rendersi conto che i docenti sono “PERSONE” come tutte le altre e, come gli altri, stanno vivendo un periodo particolare caratterizzato da fattori e specificità mai vissute prima: vivere in uno stato di isolamento, ritrovarsi reclusi in casa, non poter svolgere una vita normale, non poter avere contatti con i propri cari come ad esempio i propri genitori anziani o i figli che per ragioni di studio o di lavoro si trovano altrove e molti proprio in quelle zone dove i contagi e i morti sono la stragrande maggioranza, vivere la paura del contagio sia per sé stessi ma, soprattutto, per i propri familiari. I docenti, come tutti gli altri, in questo momento stanno sperimentando un forte disagio psicologico, uno stress prolungato, che non è limitato nel tempo ma è qualcosa di indeterminato. Proprio l’indeterminatezza e l’incertezza sono le cose peggiori che possa esperire l’essere umano a livello psichico. Evitiamo quindi di aggiungere altri fattori di stress, il più delle volte inutili, che servono solo a procurare disturbi e conseguenze sia psichiche che fisiche.
Come sindacato non possiamo tollerare ulteriormente questi atteggiamenti di pressione e controllo ingiustificati da parte dei DS nei confronti dei docenti. La nostra missione è quella di difendere i diritti e la salute dei lavoratori, quindi, nel caso in cui questi comportamenti dovessero continuare oppure ci fossero degli abusi da parte dei Dirigenti Scolastici, saremo costretti ad usare qualsiasi strumento sindacale o giuridico in nostro possesso per porre fine a tale condotta.
Avellino, 26/03/2020
Il Coordinatore Provinciale
Luigi Melchionna