La scuola non è un’azienda, ma un’importante istituzione della nostra Repubblica per il cui bene dobbiamo remare tutti nella stessa direzione
mercoledì 24 febbraio 2021
“La scuola non è un’azienda, ma un’importante istituzione della nostra Repubblica per il cui bene dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Perciò apprezziamo la disponibilità all’ascolto e al dialogo dichiarata dal ministro Bianchi, che segna un cambio di passo significativo e che auspichiamo possa inaugurare una nuova stagione improntata ad una reale collaborazione”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, al termine del primo incontro avvenuto questa mattina tra il neo titolare dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali.
“Accogliamo con grande soddisfazione anche la notizia del rinvio delle elezioni del Cspi che avevamo chiesto, finora invano, alla luce dell’attuale situazione epidemiologica che non può, purtroppo, garantire la necessaria sicurezza sanitaria per lo svolgimento delle consultazioni. Così come – aggiunge il coordinatore nazionale della Gilda – valutiamo positivamente l’intenzione del ministro di portare avanti un’operazione di trasparenza sui dati, una battaglia che ci ha visto impegnati sin dall’inizio della pandemia”.
Entrando, poi, nel merito delle questioni affrontate nel corso della riunione, Di Meglio sottolinea la necessità inderogabile di intervenire sul fronte dell’edilizia scolastica e della riduzione del numero di alunni per classe, così da porre fine al fenomeno delle classi pollaio. In merito alla campagna vaccinale, “che richiede una forte accelerazione”, per incentivare le adesioni da parte dei docenti, il leader della Gilda propone di concedere un giorno di congedo, come già accade per i donatori di sangue.
Tra le emergenze che bisogna fronteggiare subito, la stabilizzazione del maggior numero di precari nel più breve tempo possibile, tema “su cui si può intervenire con un tavolo tecnico. Occorre poi aprire un grande dibattito sul sistema di reclutamento che, come dimostra l’enorme numero di precari, non funziona e va riformato attraverso una semplificazione dei meccanismi”.
Di Meglio pone poi l’attenzione sul contratto scaduto ormai da due anni: “Sappiamo bene che con le risorse a disposizione non sarà possibile fare miracoli, ma dobbiamo agire affinché in termini retributivi gli insegnanti smettano di essere fanalino di coda della pubblica amministrazione. Recuperato finalmente il divario con gli altri dipendenti pubblici, poi potremo pensare a colmare anche quello con i docenti degli altri Paesi europei”.
Roma, 24 febbraio 2021
UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI