Compravendita dei titoli: disastrosa per la cultura
E’ positivo che il Ministro Valditara si sia occupato del problema dei Diplomifici. Una questione che il coordinatore Rino Di Meglio denuncia da anni. Indubbiamente il commercio dei titoli di studio ha effetti estremamente negativi sui livelli culturali del Paese.
Purtroppo il problema non si limita ai diplomi scolastici, ancora più grave è quello dei Laurefici e Creditifici. E’ sotto gli occhi di tutti che in molti casi basta sborsare cinque o seicento euro per procurarsi i 24 CFU per l’abilitazione.
Portare a 60 i crediti richiesti significherà semplicemente aumentare il prezzo di vendita. Ovviamente , prosegue Di Meglio, non vogliamo generalizzare. Ci sono ottime Università a distanza, quello che non esiste è qualsiasi controllo sulla qualità dei servizi forniti.
Il MIM pensa di effettuare i controlli attraverso gli Ispettori tecnici per i quali si bandirà un Concorso che, nella migliore delle ipotesi, si concluderà fra un paio di anni. In ogni caso il personale tecnico del Ministero è e sarà insufficiente anche quando sarà espletato il concorso rispetto alla grande mole di controlli che sarebbe necessario fare.
Forse l’unica possibilità concreta per effettuare i controlli da parte di persone competenti potrebbe essere quella di affidarli ai Dirigenti Scolastici ovviamente divisi per territorio e ordini scolastici.
Non sarebbe una novità perché molti anni fa il controllo sulle scuole parificate era demandato ai direttori didattici e ai presidi.
Roma, 3 agosto 2023
Ufficio stampa Gilda Insegnanti